Impianti per fluidi refrigeranti

  • Perché è importante

    I costruttori di sistemi di refrigerazione si trovano ad affrontare il tema della sicurezza (EN 378) legata all’introduzione di gas infiammabili nei loro processi produttivi (stazioni di caricamento del refrigerante, cabine di test e collaudo, laboratori di R&D, preparazione per la spedizione, stoccaggio).

  • Come Funziona

    Necsi Engineering ha un approccio multidisciplinare ed è quindi in grado di supportare il Cliente nelle tematiche ATEX, prevenzione incendi, rivelazione gas, aspirazione e bonifica, realizzazione di reti di distribuzione e stazioni di collaudo.

Quali sono i GAS refrigeranti presenti nel mercato e come adeguare i propri stabilimenti?

Realizzazione di depositi, linee distributive (R32, R454, R290) aree di confinamento per le operazioni di caricamento e travaso. Sistemi di rivelazione e allarme gas. Impianti di evacuazione, convogliamento valvole di sicurezza. Sistemi di sicurezza Certificati Atex e SIL.

  • HFC = idro fluoro carburi, (R134a-R407F-R410…)
  • HFO = idro fluoro olefine, (R1234yf-R1234ze-R32-R452-R454…)
  • Propano (R290)
  • Butano ed Isobutano (R600-R600a)
  • Ammoniaca (R717)
  • Anidride Carbonica (R744)

Depositi

Si possono distinguere due differenti tipologie: depositi fissi (permanentemente collegati agli impianti in bomboloni, depositi orizzontali o verticali) e depositi di bombole in riserva.

Sistemi di pompaggio

Dai depositi fissi agli impianti, i refrigeranti vengono distribuiti con sistemi di pompaggio tipicamente divisi in pompe a palette e pompe a pistoni (semplice o doppio effetto).

Linee e sistemi di intercettazione

La distribuzione in linea di montaggio può essere effettuata come suggerito dalle norme dei Vigili del Fuoco mediante cunicoli sabbiati, controtubi aerati e linee aeree.
In tutti i casi limitando al minimo i percorsi interni e i punti di discontinuità.
Particolare attenzione deve essere posta alle intercettazioni manuali e servo-comandate, prima dell’ingresso negli stabilimenti e/o punti di utilizzo.

Coinvolgimento valvole di sicurezza

Cabine di test fine linea, sale climatiche, lavoratori R&D non hanno delle norme specifiche che regolamentino il dimensionamento delle tubazioni per il convolgimento delle valvole di sicurezza. 

Tuttavia, la norma UNI EN 13136 suggerisce al costruttore di impianti di refrigerazione e di pompe di calore, dei metodi di calcolo della contropressione, mettendo in relazione i dati caratteristici delle valvole di sicurezza con la lunghezza e la morfologia dello scarico.

Alimentazioni elettriche di emergenza, gestione degli sganci

L’energia elettrica è funzionale al mantenimento in esercizio delle unità nel caso di cabine di test fine linea, sale climatiche, laboratori R&D e quindi va nella direzione di diluire eventuali perdite, ma per saturare ambienti anche molto grandi, sono sufficienti pochi kg di refrigerante, per cui è necessario prevedere delle sorgenti di riserva in emergenza che garantiscano l’alimentazione degli estrattori dedicati anche in caso di sgancio.

Revamping, retrofitting di impianti esistenti

Posso riutilizzare il mio vecchio impianto realizzato in tubazioni di rame? Se si intende riutilizzare un impianto con tubazioni in rame esistente, si devono prima effettuare alcune attività:

  • – Mappatura dei percorsi
  • – Stato di conservazione delle linee
  • – LE pressioni in gioco sono le stese per cui la linea è stata costituita
  • – Gli organi di manovra presenti sono adatti ai nuovi refrigeranti
  • – Gli strumenti di misura e le stazioni di dosaggio vanno bene
  • – Indagine spessimetrica e anno di costruzione
  • – Prova di tenuta
  • – Verifica del progetto originario e verifica DICO degli impianti

Misure di compensazione

In linea generale. Le misure di compensazione dei rischi dovuti all’introduzione dei refrigeranti infiammabili possono essere suddivise in due categorie, in relazione a valutazione del rischio incendio e valutazione del rischio ATEX.
Essendo la densità riferita all’aria ne consegue che si dovranno prendere delle precauzioni circa la segregazione delle aperture a terra e l’allontanamento delle sorgenti di innesco.
Le principali misure proposte sono:

  • – L’installazione di sistemi di rivelazione e allarme GAS che avvisino nel caso vi siano delle concentrazioni superiori ai limiti prestabiliti
  • – L’installazione di sistemi di ventilazione/estrazione forzata dell’aria in prossimità delle lavorazioni
  • – Il confinamento delle aree nelle quali possono esservi delle perdite durate le normali lavorazioni o presenza di scarichi a terra
  • – Coinvolgimento delle valvole di sicurezza

Sistemi di rivelazione e allarme gas

I sistemi di rivelazione sono composti da:

  • – Centrali più o meno capienti (16-32-64-128 rivelatori)
  • – Sensori adatti alla rivelazione del refrigerante specifico, range operativo 0-100% LEL
  • – Sensori adatti alla rivelazione di Blend, ma tarati sul Refrigerante più rappresentativo, range operativo 0-100% LEL
  • – Sensori cosiddetti Multigas, range operativo tipicamente inferiore 0-30%LEL (curve di risposte da studiare per bene). Sono in più delicati e possono provocare falsi allarmi.
  • – ATTENZIONE al rispetto delle prescrizioni presenti nel documento di classificazione delle aree con pericolo di esplosione.
  • – ATTENZIONE all’affidabilità dei circuiti di sicurezza.
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